La figlia più amata by Carla Maria Russo

La figlia più amata by Carla Maria Russo

autore:Carla Maria Russo [Russo, Carla Maria]
La lingua: ita
Format: epub
editore: EDIZIONI PIEMME
pubblicato: 2023-07-31T12:00:00+00:00


16

Ferrara, Palazzo Ducale

Febbraio 1561

È stata una brutta giornata per Lucrezia. Il clima di Ferrara è pessimo e non le giova. L’aria è satura di umidità, le temperature rigidissime e una nebbia impenetrabile ristagna nell’aria giorno e notte, tanto che non si riesce mai a vedere il cielo. E anche se si potesse scorgere, sarebbe comunque grigio.

Ha sempre la sensazione di non riuscire a respirare, come se quel fumo appiccicoso le entrasse nei polmoni e lì si fermasse, rendendo più faticoso il respiro, più frequente e stizzosa la tosse.

Per fortuna, suo marito Alfonso la notte precedente non è venuto a farle visita.

Di solito dorme con lei una volta a settimana, raramente due. I dottori di corte tengono un rigoroso controllo delle sue purgazioni e lei ha la sensazione che quelle visite siano in relazione ai loro consigli o a quello degli indovini.

Regolarmente, quando il sangue compare, nella sua stanza si presenta Alfonso, cui esso viene mostrato. Il duca ogni volta ha un gesto di disappunto che diventa sempre più rabbioso via via che i mesi passano.

Gli fa sempre compagnia sua sorella Lucrezia. Anche a lei viene mostrato e questo, in un certo senso, umilia la duchessa ancora di più, perché l’occhiata che le rivolge sua cognata le crea un forte disagio: è sempre severa, dura, infastidita.

L’ultima volta, anzi, è stata ancora più esplicita: dopo un gesto di esasperazione, ha congedato tutti gli astanti, poi le si è seduta di fronte. «A cosa servi, se non sei in grado di concepire? Spiegamelo tu. Perché dovremmo mantenere un ventre incapace di generare l’erede che tanto ci preme, consentendoti di causare la rovina del nostro casato? Senza un erede,» aveva proseguito con un tono nel quale crepitava tutta la rabbia che la stava pervadendo «gli Este rischiano di perdere il ducato, perché ci verrà confiscato dal papa. Il trattato parla chiarissimo: “Il ducato di Ferrara è concesso alla famiglia Estense fino a quando esisteranno eredi maschi che possono ereditare la corona”. Pensi che io permetterò di tenerti nella mia casa se non sarai in grado di assolvere l’unico compito per il quale ti ho accettato? Non sarà così, cara signora duchessa. Ti lasciamo ancora un poco di tempo… ma non approfittare della nostra pazienza.»

Si è interrogata a lungo sul reale significato di quelle parole, che suonano come una minaccia. Si sbarazzeranno di lei, se non sarà in grado di procreare?

Da quel momento, forse per la paura che quelle parole le suscitano, si chiude ancora di più in se stessa e non si fida di nessuno.

Mesi addietro anche l’unica serva che le era stato concesso di portare con sé come compagnia è stata rimandata a Firenze, con il pretesto che ormai Lucrezia aveva goduto di tutto il tempo necessario per ambientarsi e che doveva circondarsi di serve del posto, altrimenti avrebbe dato l’impressione di disprezzare il popolo ferrarese sul quale regna.

Lei, però, non si fida delle persone addette al suo servizio, perché teme che siano tutte spie agli ordini di sua cognata.

Leggono la sua posta, sia quella in partenza sia quella in arrivo, ne ha le prove.



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